Per alcuni turisti Belém è “la gita fuori porta” dal centro di Lisbona: si trova in realtà a soli 6-7 km dalla centralissima Rossio, ma effettivamente è un mondo a sé, con un respiro più ampio, rispetto a quartieri centrali quali Baxia, Chiado e Alfama.
Adagiato sulle rive del fiume Tago, il quartiere di Belém è un incanto da visitare durante una giornata di sole grazie a un lungofiume che si snoda per chilometri, ampi spazi aperti con parchi e giardini, decoratissimi monumenti in stile manuelino che sembrano risplendere con la luce del sole.
Se vi capitasse la sfortuna di arrivare qui in uno dei pochissimi giorni di pioggia non vi perdete d’animo perché le tante attrazioni turistiche al coperto presenti in questa zona, a partire dalla famosissima Torre de Belém, vi terranno occupati (e asciutti!) per tutta la giornata.
La spiaggia qui non c’è, siamo infatti sulla foce di un fiume, eppure il quartiere di Belém ha un suo peculiare fascino marinaresco.
Forse è dovuto al fatto che proprio da qui partì una spedizione fondamentale nella storia delle conquiste marinare che cambiò completamente le sorti del Portogallo: stiamo parlando di Vasco de Gama, che nel 1497 si imbarcò per un viaggio lungo due anni che gli consentì di scoprire la via delle Indie. Da allora immense ricchezze affluirono in Portogallo e ancora oggi a Belém si celebra il trionfo della navigazione.
Il monumento più famoso del quartiere di Belém è naturalmente l’imponente torre omonima: la Torre de Belém sembra nascere dalle acque dal fiume Tago e si staglia maestosa contro il cielo azzurro di Lisbona. Fu costruita nel 1515 con funzioni di difesa ed è diventata uno dei simboli dell’era delle grandi scoperte marinare. Di color grigio perla, mescola elementi di stili diversi come il gotico, il bizantino e il manuelino e non manca di sbalordire tutti i visitatori che vengono ad ammirare questo monumento dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.
Un altro monumento simbolo del grandioso passato coloniale del Portogallo, nonchè Patrimonio dell’Umanità, è il Monastero dei Geronimi (Mosteiro dos Jeronimos) che fu costruito per volontà del re Dom Manuel I per celebrare l’epica impresa di Vasco de Gama. L’esploratore è seppellitto all’interno del monastero, così come gli scrittori Fernando Pessoa e Luìs de Camões. I Geronimi, monaci che per quattro secoli abitarono all’interno del monastero, avevano la funzione spirituale di assistere e confortare i marinari.
Ben più recente, realizzato infatti nel 1960, è il Monumento alle Scoperte, o Padrão dos Descobrimentos: un’enorme caravella in pietra bianca sulle cui pareti sono raffigurati i protagonisti delle grandi scoperte portoghesi. Prendete l’ascensore interno e poi le scale per raggiungere la sommità del monumento e ammirare la vista sul fiume.
Una dolcissima meta a Belém, quasi un pellegrinaggio per decine e decine di turisti ogni giorno, è l‘Antiga Confeitaria de Belém, storica pasticceria lisbonese dove potrete assaggiare i celeberrimi pasticcini alla crema noti come pasteis de Belém. Un consiglio: mangiate all’interno del locale comodamente seduti a un tavolo anzichè fare la coda in piedi per comprare i pasticcini da asporto: la sala interna è meravigliosamente decorata con azulejos bianchi e azzurri e voi vi evitate la noia di una fila lunghissima.
Nel quartiere di Belém si trovano interessanti musei a tema:
Il nome del quartiere deriva dalla Vergine Maria, Santa Maria di Betlemme (in portoghese Belém), a cui era dedicata la cappella dove Vasco de Gama e i suoi ufficiali avevano vegliato prima della storica partenza del 1497.
La zona di Belém entrò a far parte di Lisbona tra il 1852 e il 1885; precedentemente era un comune autonomo.
Pochi lo sanno, ma la Torre de Belém si chiama anche Torre di San Vincenzo.
La Torre di Belém si trova ora affacciata sul fiume ed è connessa alla terraferma da una passerella in legno, ma fu originariamente edificata… su un’isola! Solo a seguito delle deviazioni del corso del fiume avvenute dopo il terremoto del 1755 la torre venne a trovarsi nella posizione attuale. Anche il monastero dei Geronimi era in passato lambito dalle acque del fiume.
Il Monumento alle Scoperte che vediamo oggi non è quello originario. La prima versione, del 1940, fu demolita perché realizzata in materiali scadenti e quindi potenzialmente a rischio crollo.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.